Ettore Bilotta ha portato sulla passerella di Altaroma una donna misteriosa ed altera ispirandosi alla Giuditta di Gustav Klimt. Eccovi un piccolo resoconto della sfilata secondo me.

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Sulle note di una musica anni ’50, hanno aperto la sfilata haute couture autunno/inverno 2015-2016 due ballerini che sembravano volteggiare e arrivare direttamente da altre epoche. Poi, la donna di Ettore Bilotta ha iniziato a calcare la passerella con la sua bellezza sconvolgente e la sua leggiadria. Due attributi conferiteli dalla leggiadria dei tessuti (ad esempio, i damaschi e il doppio satin) e dalla ricercatezza della lavorazione. La palette di colori ha spaziato dal rosso dei tralci di fiore che Bilotta ha adagiato sulle sue creazioni, al grigio e rosa eterei. Non è mancato il nero assoluto. Il tailleur torna trionfalmente in auge diventando prezioso e mai ton sur ton. Le gonne sono sottolineate da asimmetrie con giochi di sbiechi e profili dritti.

Come sempre, ho il mio preferito: l’abito al ginocchio con gonna a ruota.

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Degne di nota, a mio avviso, anche le acconciature delle modelle.

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La sposa di Bilotta è eterea e senza tempo, in grado di giungere all’altare con tutta la sua seducente femminilità e senza troppi orpelli.

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