“Un’alimentazione buona, pulita e giusta”. Quasi un buon proposito  che spesso, però, non riusciamo a rispettare. Ebbene, almeno quando si va al ristorante ci si può affidare nelle mani di chi ha fatto della scelta degli ingredienti giusti il primo passo per ottenere pietanze buone ed etiche. Oggi vi racconto della “cena con i presìdi” a cui ho avuto il piacere di partecipare lo scorso giovedì 18 maggio ad Avellino.

Daniele Gourmet, il ristorante pizzeria di viale Italia Avellino, ha realizzato una cena degustazione in cui i protagonisti sono stati i Presìdi Slow Food. Ovvero alimenti che hanno l’obiettivo di recuperare e salvaguardare piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’agricoltura industriale, dal degrado ambientale, dall’omologazione. I presìdi entrano in alleanza con cuochi che poi avranno quasi l'”obbligo” di utilizzare soltanto questi prodotti, consentendo ai produttori di poter continuare la loro specialità che, altrimenti, scomparirebbe.

Un presidio si caratterizza non solo per la sua genuinità ma anche per la sua etichetta narrante recante, generalmente, la storia del produttore. Un modo unico per incuriosire l’acquirente per consentirgli di guardare al prodotto con un occhio di riguardo.

La serata è stata organizzata dal pizzachef Giuseppe Maglione in collaborazione il fiduciario di Slow Food Condotta di Avellino, Carlo Iacoviello e della giornalista enogastronomica Antonella Petitti, autrice del blogzine Rosmarinonews.it.

Abbracciare i prodotti a Presidio Slow Food significa, dunque, sostenere i piccoli artigiani, i contadini e la biodiversità. Infatti, nel mondo i presìdi sono oltre 450 nel mondo e servono a far lavorare oltre 3000 produttori. Presso il ristorante di Viale Italia c’è anche la possibilità di acquistare alcuni di questi prodotti in un piccolo angolo boutique.

Il menu

I presìdi da degustare sono stati ben 10. La cena ha avuto inizio con un antipasto a tema baccalà realizzato in tre versioni e unito a papaccelle napoletane, olive nere caiazzane, broccolo Aprilatico, ceci di Cicerale e peperone crusco. Il cappuccino di baccalà con vellutata di ceci è stata la vera sorpresa per il palato.

A seguire la pizza Margherita Antica realizzata con Antico Pomodoro di Napoli “Il Miracolo di San Gennaro”, mozzarella di bufala campana DOP “Caseificio Costanza”, olio EVO DOP “Torretta” e basilico fresco. In assoluto la mia pizza preferita della serata. Sebbene non gradisca il pomodoro della margherita (prediligendo spesso pizze bianche o con condimento a crudo) il sapore di quello della pizza in questione mi ha stupito: dolce, fresco…ottimo!

E ancora, pizza Guerriero: fior di latte di Agerola, carciofi bianchi di Pertosa, formaggio blue pecora di Carmasciando, lardo ed olio EVO DOP “Torretta”.

Infine, pizza Grani Antichi: impasto con grani antichi, Piennolo, capperi di Salina, olive ammaccate del Cilento ed alici di Menaica, olio EVO DOP “Torretta” e basilico.

Nonostante il ricco menù, per il dolce c’è sempre spazio: un Cremoso di ricotta di Agerola, cipolla di Alife e cialda di mandorle all’Aglianico. In abbinamento al “Decimo” – Irpinia Greco spumante DOP Cooperativa Le Otto Terre Varietà: Greco 100% Annata: 2015.

Grazie alle #bloggeramerenda per la compagnia! Segui l’hashtag per vedere altro della serata.

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